Trasporto ferroviario e inquinamento: siamo indietro nonostante 3mln di pendolari
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Migliorando il trasporto pubblico si riduce l'inquinamento, questo è quello che emerge dal rapporto di Legambiente.
Scegliendo il trasporto pubblico significa contribuire a ridurre le emissioni nocive, il problema è che di solito si sa quando si parte ma non quando si arriva.
Legambiente ha tracciato i confini delle 10 linee ferroviarie italiane ritenute assolutamente insufficienti, invitando Governo e Regioni a intervenire.
Poche corse, lentezza, disservizi e sovraffollamento contraddistinguono le 10 linee pendolari prese in esame nella campagna Pendolaria dedicata alla mobilità green e ai diritti dei viaggiatori.
“Per quei tre milioni di cittadini che ogni giorno prendono il treno per andare a lavorare la situazione diventa ogni giorno più difficile – dichiara il vice presidente di Legambiente Edoardo Zanchini -. Eppure di quella che è una vera e propria emergenza nazionale, la politica non sembra intenzionata a occuparsi. Negli ultimi anni il servizio in larga parte delle Regioni è andato peggiorando per la riduzione delle risorse e l’incertezza sul futuro, per cui i treni sono sempre più affollati, spesso in ritardo e con le solite vecchie carrozze.
Per chi si muove in treno in Campania, Veneto, Piemonte, Lazio e Puglia le condizioni sono pessime.
La classifica delle linee peggiori mette iparte dalla Circumvesuviana che in 2 anni ha ridotto del 40% le corse nonostante l’aumento degli utenti. Stessa situazione per la Roma-Nettuno: 52 km di tratta che per 20 km si snoda su un unico binario, che porta a ritardi cronici e alla soppressione di molte corse.
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