

Migliora la detrazione fiscale per l’efficienza energetica degli edifici dal 50% al 65%.
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Per il governo è una scommessa sulla crescita dell'economia.
E per i contribuenti è comunque una gran bella notizia: sei mesi di tempo in più per progettare e realizzare nuovi lavori in casa, con uno sconto fiscale molto più generoso e ampio, perché sarà esteso ad altre spese che finora erano escluse.
Sia il bonus del 50% sulle ristrutturazioni, che quello del 65% sul miglioramento dell'efficienza energetica degli immobili avranno una durata limitata, da luglio fino alla fine dell'anno.
E poi lasceranno il posto ad un regime «ordinario», che deve ancora essere definito dal governo. Sarà comunque molto meno generoso di quello attuale, e sicuramente più selettivo.
La detrazione ordinaria sulle ristrutturazioni edilizie è pari al 36%, ed a quello stesso livello sarebbero dovute scendere da luglio anche l'ecobonus, oggi al 55%.
Ristrutturazioni
Con gli sgravi resta il tetto a 96mila euro
La detrazione fiscale sulle ristrutturazioni edilizie resta confermata al 50% anche per il secondo semestre 2013, ma con due novità importanti.
La prima è la possibilità di ottenere le detrazioni anche sui lavori per l’adeguamento degli edifici alla normativa antisismica.
L’altra novità è l’estensione degli incentivi anche alla spesa «per l’acquisto di mobili finalizzato all’arredo degli immobili» oggetto della ristrutturazione, per un importo di spesa massimo di 10 mila euro.
Il testo del decreto non specifica altro, quindi tutti i mobili, e non solo gli arredi fissi, come cucine, armadi a muro e bagni, dovrebbero essere compresi nell’incentivo.
Per godere di questi incentivi, ovviamente, la premessa è la ristrutturazione dell’immobile, che dovrà partire dopo il primo luglio. La proroga degli incentivi conferma il tetto massimo della spesa ammissibile per il calcolo delle detrazioni a 96 mila euro, così come la loro spalmatura nell’arco di dieci anni.
Nuove caldaie
Per i condomini un anno in più
Doveva scendere al 36%, come l’altro bonus, ed invece aumenta.
Da luglio la detrazione fiscale sugli interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici salirà, infatti, dal 50% al 65%.
Le detrazioni maggiorate saranno possibili sulle spese sostenute dal primo luglio al 31 dicembre per i singoli immobili e fino al 30 giugno 2014 per i condomini.
Rispetto alla versione precedente, il bonus sarà concentrato solo su alcune categorie di interventi, essenzialmente quelli che riguardano l’involucro degli edifici.
Si potrà detrarre il 65% della spesa per la coibentazione delle pareti, per il rifacimento del tetto, per l’acquisto e l’installazione di porte e finestre a tenuta termica.
Restano fuori dal bonus, invece, tutti gli «apparecchi».
Anche se per acquistare nuove pompe di calore, o cambiare la vecchia caldaia, restano in vigore gli incentivi, non altrettanto elevati, previsti dal meccanismo del Conto Termico.
Il pacchetto 2020
Tutti a consumi «quasi zero»
Insieme alla conferma e all’aumento delle detrazioni, il decreto del governo avvia di fatto anche un nuovo piano per la riqualificazione energetica degli immobili pubblici e privati, con lo scopo di ridurre sensibilmente i consumi.
Il decreto introduce una nuova metodologia di calcolo delle prestazioni energetiche degli immobili e stabilisce i criteri che devono essere soddisfatti per ottenere la definizione di «edifici a energia quasi zero», premessa per le conseguenti agevolazioni, che tuttavia devono ancora essere individuate.
In linea generale un edificio a «energia quasi zero» è un immobile a fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo, e coperto in misura significativa da fonti rinnovabili, prodotte «in situ».
Entro il 2020 tutti i nuovi edifici dovranno essere a «energia quasi zero», mentre quelli nuovi di proprietà dello Stato dovranno rispettare gli stessi criteri a partire dal 2019.
La riforma
Dal 2014 bonus verdi più leggeri
Il governo è stato chiaro. I nuovi incentivi sulle ristrutturazioni edilizie e per il miglioramento dell’efficienza energetica saranno gli ultimi bonus potenziati che verranno concessi.
Dal 2014 le maxi- detrazioni, che hanno la chiara funzione di rilanciare l’attività economica in funzione anticiclica, lasceranno il posto ad un regime ordinario che punterà sempre ad agevolare il risparmio energetico, ma sarà molto meno generoso.
La finestra dei superincentivi, in realtà doveva chiudersi già nel prossimo luglio.
Quando il bonus sulle ristrutturazioni del 50% e quello energetico del 55%, sarebbero tornati al livello originario del 36%.
E con tetti di spesa ammissibile molto più bassi (intorno ai 50 mila euro).
Per il 2014 Palazzo Chigi ipotizza «la definizione di misure e incettivi selettivi e di carattere strutturale finalizzati a interventi per la messa in sicurezza degli edifici e l’incremento del loro rendimento energetico».
DEHALFV azienda leader nella transizione energetica

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