Ecobonus 65% non lo conoscono 5 italiani su 10, eppure sarebbero disposti a spendere per interventi

dehalfv magazine > News Rinnovabili

$Zucchero bianco, un \'killer\' invisibile$

Per risparmiare sulla bolletta, quasi sei italiani su dieci sono pronti a spendere fino a 100 euro l’anno per interventi di efficienza energetica e tre su dieci anche 500 euro. Il problema è che quasi il 54% di loro ignora l’esistenza degli eco-bonus del 55-65% per rendere più efficienti le proprie abitazioni.

È il dato che emerge dal sondaggio “Gli Italiani e l’efficienza” presentato ieri durante il Verona Efficiency Summit, nella giornata inaugurale di Smart Energy Expo, la manifestazione dedicata a soluzioni, prodotti e tecnologie per l’efficienza energetica, fino a venerdì 10 ottobre a Veronafiere.

Dal sondaggio si scopre che il 70% degli intervistati dice di sapere che ci sono momenti in cui l’energia elettrica costa meno, ma poi il 34% ignora che il prezzo è inferiore sia relativo ai fine settimana.

Meno di un intervistato su due (45,4%) distingue correttamente la differenza fra efficienza e risparmio. Inoltre, anche sulle figure professionali cui rivolgersi per interventi di efficienza energetica gli italiani non hanno molte certezze: solo un 25% pensa a esperti di efficienza, per il resto, i punti di riferimento restano internet, l’artigiano di fiducia, amici e parenti, i fornitori di luce e gas. Molto bassa (3,0%) anche la percentuale di quanti sanno cosa siano le ESCO-Energy Service Company, cioè società che effettuano interventi finalizzati a migliorare l'efficienza energetica dei clienti.

Italiani promossi invece a pieni voti per quanto riguarda la conoscenza degli elettrodomestici “energivori”: al top indicano scaldabagno, stufa e forno elettrico con, rispettivamente il 25,5%, 17,8% e 13,4% delle citazioni. Inoltre, otto su dieci si dicono disponibili a pagare un prezzo più alto per acquistare un elettrodomestico più efficiente (82,8%).

Oltre due intervistati su tre (70,1%) ritengono l’inquinamento il primo imputato dei cambiamenti climatici e quasi tre su quattro (72,6%) ritengono che l’accesso alle fonti di energia sia ancora oggi causa di guerre e conflitti.