Clima, altro che 2°C. Il Mit: vicini al punto di non ritorno
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Se non ci sarà una drastica inversione di tendenza, entro la fine del XXI secolo la temperatura globale aumenterà tra i 3.3° C e i 5.6° C, oltrepassando di molto la soglia dei 2° C (rispetto ai livelli pre-industriali), cioè la soglia fissata per contenere gli effetti "catastrofici" cambiamenti climatici.
Superati i 2°C, infatti, le conseguenze del riscaldamento globale potrebbero essere disastrose e irreversibili: per questo le previsioni contenute nel 2014 Energy and Climate Outlook, appena pubblicato dal MIT – Massachusetts Institute of Technology, sono parecchio preoccupanti
Lo studio analizza dettagliatamente fattori quali l'approvvigionamento energetico, il consumo di territorio, la disponibilità di acqua e le emissioni e, nell'elaborare le proprie previsioni, prende in considerazione tutte le misure adottate fino ad oggi dai Governi per contenere i cambiamenti climatici.
Si analizza anche lo scenario ottimistico nel quale i Governi riescano finalmente a trovare un accordo, in occasione del vertice di Parigi del 2015, e a prendere impegni più stringenti per ridurre le emissioni, ma anche in questo caso, l'obiettivo dei 2°C appare difficile da raggiungere.
Nel 2050 la domanda globale di energia raddoppierà. E, mentre la domanda di acqua è destinata ad aumentare del 19% entro il 2100, la sua disponibilità sarà estremamente variabile, anche a causa di mutamenti nelle precipitazioni: perciò molte aree geografiche devono prepararsi ad affrontare il problema della scarsità di risorse idriche.
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