Domani, 1° maggio, mettiamo la felicità al posto del Pil

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$Zucchero bianco, un \'killer\' invisibile$

Di MARIALUISA GIULIANO
Domani sarà la 'festa della disoccupazione', ma la felicità va oltre il denaro e il conto in banca. Mettiamo la felicità al posto del Pil, perchè ciò che conta davvero è vivere un gioioso presente fatto di affetti, amici e sentimenti.

Dopo anni nevrotici in cui si fulminava l’interlocutore con la domanda: “Cosa fai per vivere?” , ora, per vivere, si cerca di stare bene. Saranno gli effetti collaterali di una crisi che può anche migliorarci, nell'anima. E’ la possibilità di una seconda vita che punta sulla coscienza ambientale, la ricerca dei valori e la qualità della vita.

In fondo la crisi economica ha messo in luce le contraddizioni della società "avanzata" riassumibili in un paradosso. In un paese del sud del mondo il contadino di un villaggio con il suo lavoro nei campi riesce a mantenere la famiglia, avendo un buon grado di integrazione sociale con i membri del suo clan. Diviene poi commerciante puntando a migliorare il suo status, si reca in città ed entra nella rete degli scambi in denaro, viene pagato (una miseria) e vive individualmente. La sua famiglia ora patisce la fame ma il Pil è aumentato.

Il Pil dell'Africa subsahariana, per esempio, rappresenta meno del 2% del totale mondiale, eppure c'è un'altra Africa basata sull'economia dell'arrangiarsi, capace di sopravvivere per mezzo di strategie relazionali fondate sullo spirito del dono, capace di sorridere. Sorridere molto più di noi, che abbiamo tutto.

Basta piangersi addosso, la vita è qui, è oggi.