Ecoturismo: boom di richieste e ora nasce la scuola
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Zaino in spalla, in sella a una bici e prodotti enogastronomici locali, in una parola "ecoturismo". Come per i sentieri mozzafiato nelle Cinque Terre, tra le cinque mete preferite dei turisti americani, dove in numeri parlano chiaro: 150 chilometri di sentieri, 220 milioni di fatturato annuo attorno, 2 milioni di passaggi di turisti sul territorio, 500 mila Cinque Terre card vendute nel 2013, 80% di turisti stranieri.
Insomma un settore in crescita, quello dell'ecoturismo, e per cui è nata Asta, la prima scuola di turismo ambientale. Dopo un anno di rodaggio, l’iniziativa, promossa da Legambiente, Parco Nazionale delle Cinque Terre, Regione Liguria, ha concluso un corso di formazione in cui le richieste di iscrizione sono state superiori ai posti disponibili.
Questa scuola ha lo scopo di rafforzare l'istruzione nel campo del turismo che in Italia conta solo il 5% dei laureati rispetto alla media europea del 12%.E' nata la prima scuola di turismo ambientale, si chiama Asta. Dopo un anno di rodaggio, l’iniziativa, promossa da Legambiente, Parco Nazionale delle Cinque Terre, Regione Liguria, ha concluso un corso di formazione in cui le richieste sono state superiori ai posti disponibili. "Abbiamo cominciato a dare risposta a una domanda di formazione finora inevasa", spiega Sebastiano Venneri, presidente di Vivilitalia, la società che organizza il corso.
"Del resto basta un’occhiata i numeri per capire: il tasso di laureati nel settore turistico in Europa è del 12 %, in Francia del 15, in Spagna del 18, in Italia del 5,1. Bisogna investire sul capitale umano per costruire progetti capaci di valorizzare i territori e di metterli in rete: se sul Danubio ( dove sono stati investiti 28 milioni di euro per la via ciclabile di 310 chilometri tra Passau e Vienna, che ora ha prodotto un fatturato di 70 milioni di euro l'anno e 60 mila ciclisti) si ottengono quei risultati perché non scommettere su una ciclabile sull’Arno?"
Il parco Adamello Brenta, che assieme al complesso delle Dolomiti fa parte del patrimonio mondiale dell’umanità protetto dall’Unesco, vale 40 milioni di euro l’anno di indotto turistico secondo i dati diffusi alla Conferenza nazionale sulle aree protette dello scorso dicembre. Il Rapporto Ecotur sul Turismo natura, documenta nel 2012 un incremento dell’1,48% delle presenze e del 4,1% del fatturato, mentre il turismo tradizionale è sceso rispettivamente del 3,5% e del 9,5%.
Per la prima volta nel 2012 l'incidenza di turisti stranieri ha raggiunto il 40,2% del totale nel turismo natura e questo ha prodotto un incremento del giro d'affari perché un turista straniero spende mediamente 100 euro al giorno a fronte dei 65 di un turista italiano. Il turismo natura in Italia ha così sfondato quota 101 milioni, producendo un fatturato di 11,378 miliardi di euro.
A spingere i turisti verso la natura sono la voglia di fare attività sportive (47%), il relax (20%), l'enogastronomia (15%), la riscoperta delle tradizioni (10%), ma soprattutto la bicicletta: il biking è infatti l'attività sportiva prediletta dai turisti natura con il 30% delle preferenze, seguita da escursionismo (21%) e trekking (18%).
TagsArgomenti:ecoturismobiciclettaviaggiciclabile
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