Cari politici senza colonnine di ricarica non basta dire: ecologico ed ecopass
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di MARIALUISA GIULIANO
Cari politici e amministratori non basta dire verde, ecopass, ecosostenibile, green, ecologico o installare colonnine inacessibili.
E’ inutile lanciare filastrocche sulla bontà delle azioni volte a ridurre le polveri sottili se poi qui in Italia manca l’abc, o meglio mancano le colonnine di ricarica. E senza quelle non si va da nessuna parte o almeno non ci si va su un’auto elettrica.
In Italia la diffusione delle colonnine è carente e non assolutamente paragonabile a quella del resto d'Europa, a ciò si aggiunge l'eclatante divario tra Nord e Sud. Secondo i dati sul sito colonnineelettriche.it, in totale i punti di ricarica in Italia sono 583 distribuite in 72 province.
La città più virtuosa è Firenze che da sola conta 141 colonnine per la ricarica, seguita da Roma con 67 e Milano con 63. Tolte queste eccezioni, nelle 72 province raggiunte dalla rete poche città superano le 10 stazioni ricarica e scarseggiano anche quelle che offrono un numero di spazi utili compresi tra 5 e 10. Infatti quasi tutte le province non superano le 5 colonnine su tutto il loro territorio, con molti centri importanti che dispongono soltanto di una infrastruttura pubblica a cui poter allacciarle la propria auto elettrica.
Nella zona che va "da Napoli in giù” la situazione relativa alla presenza di colonnine è drammatica: Il numero massimo di colonnine si trova a Bari ed pari a 15.
A questo gap si deve aggiungere la distruzione di molte colonnine ad opera di vandali. Insomma l’Italia è indietro.
Eppure gli altri Paesi insegnano che la colonnina di ricarica sarà una "commodity", come il telefonino. All'inizio grossi, pesanti, scomodi e soprattutto molto costosi. Poi con lo sviluppo tecnologico e i grandi numeri i prezzi diminuirono drasticamente. Oggi il telefonino è uno "strumento" di consumo, il cui costo è assorbito nei contratti con i gestori telefonici.
Il futuro della mobilità elettrica potrebbe avere una storia simile. Anche perchè ricordiamo che in europa entro il 2020 sono previste su strada quasi 5 milioni di auto elettriche e ibride.
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