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Onu: il mondo non è preparato ai cambiamenti climatici

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Il mondo non è preparato ai cambiamenti climatici. E' l'allarme lanciato dall'Onu, nel nuovo rapporto scientifico, in cui la  parola "rischio" viene usata in media 5,5 volte a pagina in un rapporto di 49 pagine. Il Pianeta per chi non l'avesse ancora capito sta correndo verso il baratro.  Se non siamo in grado di tagliare le emissioni di gas serra, i cambiamenti climatici, che sono già in atto in tutto il pianeta, causeranno una serie di problemi che saranno amplificati perchè il mondo non è preparato ad affrontarli. "Solo decisioni rapide e coraggiose potranno evitare la catastrofe", ha dichiarato il segretario di Stato americano, John Kerry.

Il rapporto dell’Ipcc (Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici), l’organismo dell’Onu che analizza il riscaldamento globale, ha reso noto lo studio del Quinto rapporto sul clima. L’Ipcc però non vede tutto negativo: ricorda che ci sono opportunità di risposta adeguata, anche se difficili da gestire se il riscaldamento dovesse arrivare a livelli molto alti.

 


 Eventi meteorologici estremi metterebbero a serio rischio la biodiversità di piante e animali, porterebbero alla brusca riduzione dei raccolti agricoli e all'evoluzione di malattie, con conseguenti spostamenti di popolazioni e conflitti. I rischi di inondazione aumenterebbero soprattutto in Europa e Asia a causa delle emissioni di gas effetto serra, mentre la produzione di cereali (grano, riso e mais) andrebbe incontro a pesanti diminuzioni, a fronte di una domanda in netta crescita.


Come conseguenza ci sarebbero povertà, fame, carestie, siccità e flussi migratori provocati dalle catastrofi naturali. Uno scenario apocalittico, che alcuni hanno definito troppo catastrofico e che potrebbe ottenere l’effetto opposto da parte dell’opinione pubblica mondiale. Secondo altri, se le prospettive sono queste non ha senso addolcire la pillola. "La situazione è peggiore rispetto al rapporto precedente del 2007", ha detto preoccupato Saleemul Huq, co-autore della pubblicazione. "Le conseguenze arriveranno prima di quanto previsto e con un impatto maggiore".


Il problema è come contenere in 2 gradi centigradi (2 °C) il riscaldamento della Terra rispetto ai livelli pre-industriali, quando già oggi le temperature sono aumentare di 0,8 °C e la tendenza è in aumento. Tutti gli esperti , infatti, sono ormai concordi nell’affermare che se le emissioni di gas serra continuano con i tassi attuali alla fine del secolo le temperatura media del pianeta sarà di 4 °C maggiore. Con le conseguenze descritte dal rapporto presentato a Yokohama. 

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